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FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO

DEL COMITATO PAUL ROUGEAU / ELLIS(ONE) UNIT


Numero 77 - Aprile 2000

 

 

SOMMARIO:

 

 

1) Allarme rosso: per Gary pollice verso dalla corte suprema Usa

2) Tutti devono saperlo: saturiamo l'opinione pubblica del caso Gary

3) Una petizione in extremis

4) Raccolta fondi pro Gary Graham: emergenza assoluta

5) A Firenze testimonianza storica di Bill Pelke

6) Huntsville nel Texas: una impressionante fabbrica di cadaveri

7) Si è svolta a Firenze il 6 e 7 Maggio l'assemblea annuale dei soci

8) Aggiornamenti

9) Notiziario

 

Vieni con noi: sarà bello lavorare insieme!

 

Aderisci al Comitato

 

 

 

1) ALLARME ROSSO: PER GARY POLLICE VERSO DALLA CORTE SUPREMA USA

 

 

 

Dopo aver tenuto in sospeso il ricorso di Gary Graham per quasi un anno, la Corte Suprema Usa ha deciso di non esaminarlo! La drammatica notizia è del 1 maggio 2000. Mentre le scadenze si susseguivano alle scadenze, pur in presenza di numerose decisioni riguardanti casi capitali, nella seconda parte del 1999 e nella prima parte di quest'anno, non ne veniva presa nessuna per Gary Graham. Il motivo di questo ritardo non possiamo conoscerlo ma è plausibile che vi sia stato un disaccordo tra i giudici su un caso così delicato.

 

La pubblica accusa ha chiesto immediatamente un'udienza presso la Corte statale di contea che condannò Gary nel 1981 per far fissare la data di esecuzione della sentenza capitale. E in effetti nel giro di tre giorni la data è stata fissata: GARY GRAHAM DEVE MORIRE IL 22 GIUGNO 2000.

 

Purtroppo la disperazione in cui è piombato ha indotto Gary a fare alcune dichiarazioni discutibili. Ha ribadito il diritto 'di difendersi con ogni mezzo necessario' dall'ingiustizia che viene compiuta nei suoi confronti. Incluso un appello ai suoi sostenitori affinché 'presidino in armi' la prigione di Huntsville in cui dovrebbe essere messo a morte il 22 giugno prossimo. Ovviamente è una strategia che non ha sbocco, che è suscettibile di fargli perdere la simpatia di molti dei suoi amici e che viene usata per screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica. Dobbiamo però comprendere come la follia che nasce nell'isolamento del braccio della morte possa far perdere il senso della realtà.

 

Secondo due amici che hanno visitato Gary il 9 maggio, egli sarebbe stato maltrattato subito dopo la notifica della data di esecuzione, affamato, lasciato per giorni in una totale sporcizia in una remota cella di totale isolamento nella "death watch section". Sono stati confiscati tutti i suoi averi: radio, macchina per scrivere, anche la biancheria. Gli è stato detto che non poteva comunicare con l'esterno e gli è stato anche detto che da un certo momento in poi non potrà più ricevere visite.

 

Ma non basta, poco prima del precipitare degli avvenimenti il figlio di Gary Graham, che ora ha 21 anni e si chiama Gary Hopkins, è stato arrestato con l'accusa di omicidio a scopo di rapina. Lo Stato si appresta a chiedere per lui la pena di morte. Non conosciamo i particolari della vicenda di Gary Jr., ma per certo non si può imputare all'influenza del padre, chiuso nel braccio della morte da quando egli aveva due anni, un'eventuale colpevolezza del figlio. I nemici di Gary Graham non si sono però fatti scrupolo di mettere nel calderone, nell'ambito di una campagna denigratoria lanciata attraverso i media locali, anche la vicenda del figlio: sanno benissimo che per arrivare ad uccidere un innocente devono renderlo il più possibile odioso all'opinione pubblica.

 

Le residue speranze di Gary - e nostre - risiedono ora nelle nuove prove di innocenza che le investigazioni hanno potuto raccogliere negli ultimi tempi. Per ragioni evidenti di riservatezza delle indagini, non ci è dato sapere a quale grado di definizione siano giunte le prove. Sembra che si conosca il vero autore del delitto attribuito a Gary. Ma anche se tutti sanno chi è, l'onere della prova rimane a carico di Gary e del suo team di difesa (in perenne carenza di risorse umane e finanziarie).

 

L'avvocato Dick Burr, avanzando le nuove prove di innocenza, potrà chiedere una sospensione dell'esecuzione, prima alle corti dello stato poi, in rapida successione, ai tre livelli federali (Corte distrettuale, Corte d'Appello e infine, ancora, alla Corte Suprema). Nessuna di queste corti è obbligata a concedere la sospensione, speriamo però che la forza insita nelle nuove prove faccia finalmente coincidere la giustizia sostanziale con quella legale bloccando in extremis la macchina omicida.

Date le caratteristiche particolarissime del caso di Gary Graham dovrebbe comunque intervenire la clemenza esecutiva, concessa dal Governatore su proposta della Commissione delle Grazie del Texas. Il Governatore George W. Bush ha infatti sempre dichiarato che sarebbe intervenuto nel caso vi fossero dubbi sulla colpevolezza di un condannato a morte. Non sappiamo quanto sia forte la volontà di Bush di impedire l'esecuzione di possibili innocenti, occorre però fare pressioni basandosi su questa sua pubblica presa di posizione - ribadita a più riprese nel corso della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del novembre 2000.

 

Ciò che possiamo e dobbiamo fare ora per il nostro amico Gary è: 1) saturare l'OPINIONE PUBBLICA della realtà del suo caso, 2) premere direttamente sulle AUTORITA' che possono concedergli la grazia, 3) continuare a SOSTENERE FINANZIARIAMENTE le investigazioni in suo favore.

 

Non scoraggiamoci per la difficoltà dell'impresa: tra le varie possibilità di mobilitazione, scegliamo quello che POSSIAMO fare e… muoviamoci SUBITO.

 

 

 

2) TUTTI DEVONO SAPERLO: SATURIAMO L'OPINIONE PUBBLICA DEL CASO DI GARY

 

 

 

Ciò che può indurre gli amministratori del Texas a concedere la grazia a Gary Graham è la consapevolezza di essere sotto l'occhio dell'opinione pubblica, dai leader politici europei, la sensazione che il loro operato viene giudicato da un gran numero di persone, la prospettiva delle ripercussioni positive o negative per la loro immagine di leader di uno stato democratico e, per quanto riguarda George Bush, di futuro Presidente della maggiore potenza mondiale (che si vanta di essere nazione democratica, baluardo della civiltà e dei diritti umani).

 

Tutti devono saperlo. Contattiamo autorità e personalità. Scriviamo ai giornali, interveniamo nelle trasmissioni radio e televisive, informiamo tutti nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle sezioni sindacali, nelle parrocchie…

L'informazione essenziale sul caso di Gary Graham è contenuta nel seguente capoverso. In fondo al bollettino potete trovare una nota più ampia.

 

Gary Graham, afroamericano, cresciuto in precarie condizioni economiche e sociali nel ghetto di Houston, imputato di omicidio quando era ancora minorenne sulla base di un'unica discutibilissima testimonianza oculare, fu condannato a morte con un processo farsa in un clima di pregiudizi e discriminazione razziale.

 

Dopo 19 anni passati nell'orrendo braccio della morte del Texas - avendo scontato ampiamente i reati di cui si era macchiato in età giovanile - è sotto minaccia di esecuzione. Consistenti prove dell'innocenza di Gary Graham, emerse nel corso degli anni non sono state mai esaminate nel merito e discusse in un'udienza processuale in piena regola. Egli è diventato un simbolo dell'opposizione alla pena capitale. Una campagna propagandistica diffamatoria viene orchestrata in questo momento dai sostenitori della pena di morte che vogliono che sia tolta la vita a Gary Graham, indipendentemente dal fatto che egli sia colpevole o innocente. L'esecuzione della sentenza è fissata per il 22 giungo 2000. Gary ha dichiarato di voler resistere con ogni mezzo necessario ed è stato maltrattato ed isolato in una speciale sezione del braccio della morte subito dopo la fissazione della data di esecuzione della sentenza.

 

Riportiamo qui di seguito i recapiti di alcuni organi di informazione e di personaggi istituzionali: contattatene almeno alcuni per render loro nota la realtà del caso di Gary Graham. Spedite a questi destinatari informazioni sul caso di Gary. Ovvero cercate altri destinatari ed indirizzi.

 

Tg1 - Largo Willy De Luca, 5 - 00188 Roma - fax 06 33171685

 

Tg2 - T3 - Largo Willy De Luca, 5 - 00188 Roma - fax 06 33173005 - 06 33171159

 

Rai International - Largo Willy De Luca, 5 - 00188 Roma - fax 33170804

 

L'Unità - 00187 Roma - Via dei Due Macelli, 23/13 - Tel. 06/699961 - Fax 06/6783555 20124 Milano - Via Felice Casati, 32 - Tel. 02/67721 - Fax 02/6772245 e-mail: posta@unita.it

 

La Stampa - 10126 Torino - Via Marenco, 32 Tel. 011/65681 - Fax 011/655306 - Telex 221121 e-mail: lettere al giornale = lettere@lastampa.it direttore = marcello.sorgi@lastampa.it gianni.riotta@lastampa.it

 

La Repubblica - 00185 Roma - Piazza Indipendenza, 11/b Tel. 06/49821 - Telex 620660-613005 - Fax 06/49822923 490330 Sito internet: http://www.repubblica.it - E-mail: larepubblica@repubblica.it redazione = repubblicawww@repubblica.it, direttore = vzucconi@aol.com b.palombelli@repubblica.it

 

Il Messaggero - 00187 Roma - Via del Tritone, 152 Tel. 06/ 47201 - Telex 624644 - Fax 06/4720300 - 472072 e-mail: prioritaria@ilmessaggero.it

 

Il Manifesto - 00186 Roma - Via Tomacelli, 146 Tel. 06/687191 - Fax 06/68719573 -Sito internet: http://www.ilmanifesto.it E-mail: redazione@ilmanifesto.it

 

Il Corriere della Sera - 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02/6339 - Telex 310031 - Fax 02/29009668 e-mail: astroni@rcs.it

 

Il Mattino - 80121 Napoli - Via Chiatamone, 65 Tel. 081/7947111 - Telex 721164 - Telefax 081/7947288-539-301 e-mail: posta@ilmattino.it

 

Famiglia Cristiana - Via Giotto,36 - 20145 Milano - fax 02 48008247 email: famigliacristiana@stpauls.it Agenzia ANSA - 00187 Roma - Via della Dataria, 94 - Tel. 06/67741 - Fax 06/69797383.84.86

 

Agenzia Giornalistica Italia AGI - Via C. Colombo, 98 - Tel. 06 519961 - Fax 06 51996366 email: redazione@agenziaitalia.it

 

S. E. Dott. Carlo Azeglio Ciampi – Presidente della Repubblica Italiana – Palazzo del Quirinale – 00187 Roma – fax 06 46992879

 

Prof. Giuliano Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, 00187 Roma - Fax 06 6791131

 

On. Lamberto Dini – Ministro degli Affari Esteri – Piazzale della Farnesina, 1 – 00194 Roma – fax 06 322285 – 06 36912015

 

On. Luciano Violante – Presidente della Camera dei Deputati – Palazzo Montecitorio – 00186 Roma

 

Sen. Nicola Mancino – Presidente del Senato della Repubblica – Palazzo Madama – 00186 Roma

 

Senatrice Ersilia Salvato – Vice Presidente del Senato – Palazzo Madama – 00186 Roma

 

On. Achille Occhetto Presidente Commissione Affari Esteri della Camera Palazzo Montecitorio – 00186 Roma

 

Sen. Michele Pinto – Presidente Commissione Giustizia del Senato – Palazzo Madama – 00186 Roma

 

Sen. Gian Giacomo Migone – Presidente Commissione Esteri del Senato – Palazzo Madama – 00186 Roma

 

Prof. Gianni Mattioli - Ministro per le Politiche comunitarie - Via del Giardino Theodoli, 66 00186 Roma

 

 


Germania: Bundeskanzler Gerhard Schroeder – Bundeskanzleramt - Schlossplatz 1 - D-10178 Berlin

 

Francia: Monsieur Lionel Jospin – Premier Ministre - Hotel de Matignon - Rue de Varenne - 75007 PARIS - http://www.premier-ministre.gouv.fr/PM/MAIL.HTM - premier-ministre@premier-ministre.gouv.fr - tel. 00331 4275 8000

 

Spagna: Jose’ Maria Aznar – Presidente del Gobierno - Complejo de la Moncloa - Edificio Semillas - 28071 Madrid - Tel. 0034 913 35 35 35 – fax 0034 913 21 40 30 (sito web: http://www.la-moncloa.es/) S. M. el Rey D. Juan Carlos I – Palacio de La Zarzuela – Madrid

 

Regno Unito: Sir Tony Blair – Prime Minister - 10 Downing Street London SW1 email: http://www.number-10.gov.uk/public/inside/index.html

 

 

 

3) UNA PETIZIONE IN EXTREMIS

 

 

 

Il caso di Gary Graham ha davvero caratteristiche eccezionali che dovrebbero indurre l'Amministrazione del Texas ad adottare nei suoi confronti un provvedimento di clemenza. La grazia potrebbe infatti correggere l'ingiustizia sostanziale di un procedimento che le corti americane hanno giudicato "regolare" ma che lo ha condannato a morte solo sulla base di una testimonianza inconsistente.

 

E' nota la resistenza del Governatore e della Commissione delle Grazie (Texas Board of Pardons and Paroles) ad intervenire per fermare le esecuzioni capitali, ma il Governatore George W. Bush ha più volte affermato nel corso della campagna elettorale per le elezioni presidenziali che egli si preoccupa di verificare che un detenuto sia sicuramente colpevole prima di abbandonarlo nelle mani del boia.

 

Lo stesso Bush continua a definirsi un "conservatore compassionevole" e dovrebbe quindi mostrare la sua compassione nei riguardi di una persona che è stata accusata di reato capitale quando era ancora minorenne.

 

Abbiamo preparato la seguente petizione che inoltreremo in tempo utile per poter essere considerata nell'udienza per la grazia. Chiediamo a tutti - esclusi coloro che non hanno già partecipato alla petizione per Gary Graham negli ultimi mesi - di comunicarci la propria adesione.

 

Per partecipare alla petizione si può procedere in due modi semplicissimi:

 

1) inviare i propri dati COMPLETI (nome, cognome, via e numero civico, codice postale, luogo di residenza e provincia) SENZA riportare il testo della petizione, alla casella email di Roberta: roberta.aiello@tin.it in un messaggio che abbia per oggetto "Petizione Graham" (un SOLO messaggio potrà contenere un numero QUALSIVOGLIA di adesioni)

 

2) oppure sottoscrivere la petizione (inserendo i dati COMPLETI di ciascun sottoscrittore: nome, cognome, via e numero civico, codice postale, luogo di residenza e provincia) e spedirla AL PIÙ PRESTO (e comunque entro il 7 giugno) a: Comitato Paul Rougeau - Casella Postale 11035 - Roma Montesacro.

Potrà essere molto utile ottenere l'adesione di PERSONALITA' religiose, della cultura, della politica, dei media o comunque di PERSONAGGI NOTI.

 

 

Traduzione della petizione: Caro Governatore Bush, Cari Membri della Commissione per le Grazie, vi preghiamo rispettosamente di concedere la grazia a Gary Graham, la cui esecuzione è stata fissata per il 22 giugno prossimo. Siamo realmente preoccupati del fatto che lo stato del Texas stia per giustiziare un uomo, arrestato quando era ancora minorenne e successivamente condannato a morte sulla sola base di una testimonianza, che qualunque corte giudicherebbe inconsistente; mentre le numerose prove di innocenza, già disponibili al momento del processo, o divenute disponibili in un secondo tempo, non sono mai state prese nella dovuta considerazione. Gary Graham ha trascorso più di metà della sua vita nel braccio della morte, in condizioni di estrema sofferenza, scontando in questo modo ampiamente i reati da lui commessi in età giovanile e per i quali ha sempre ammesso la propria responsabilità. Ci preoccupa inoltre sinceramente, caro Governatore, il danno che ne verrebbe alla sua immagine, di fronte a tutto il mondo civile, sia in qualità di Governatore dello stato del Texas, che, ancor di più, in qualità di futuro Presidente degli Stati Uniti, se acconsentirà all’esecuzione di una persona probabilmente innocente.

 

The Hon. George W.Bush Texas Board of Pardons and Paroles Governor of Texas

 

Mr. Gerald Garrett, Chairman Austin, Texas Austin, Texas

 

 

Dear Governor Bush, Dear Members of the Board of Pardons and Paroles,

we respectfully plead with you to grant executive clemency to Gary Graham, whose execution has been set on the 22nd of June.

We are extremely worried about the fact that the state of Texas is going to execute a man, who was arrested as a minor and afterwards condemned to death only on the basis of one witness, whose statement any court would consider groundless. Substantial evidence of innocence, some which was already at hand at the time of the trial, other which became available later, has never been fairly examined in a live evidentiary court hearing.

 

Gary Graham has spent more than half of his life on death row. He has experienced terrible suffering, extensively paying for his offences, which he committed when he was a teenager and of which he has always acknowledged the responsibility.

 

We are sincerely worried about the damage which Governor Bush’s image would receive, in front of the entire civilized world, either as Governor of the State of Texas, or, even more, as future President of the United States, were you to permit the execution of a person most likely to be innocent.

 

Sincerely

(nome e cognome) (indirizzo completo: via, codice postale, città) (firma)

 

 

 

Per coloro che vogliono inviare immediatamente la petizione ai destinatari, riportiamo gli indirizzi e i numeri di fax del Governatore e della Commissione delle Grazie. (E' importante COMUNICARCI il NUMERO delle firme inviate in Texas). La petizione deve essere fotocopiata prima di essere riempita e poi di nuovo fotocopiata per inviarla ai due destinatari

Governor George W. Bush Jr.
P.O. Box 12428
Austin, TX 78711
Tel. 001 512 463-2000 - Fax: 001 512 463-1849
Email (difficile da usare) dal sito: www.Governor.State.Tx.Us/Email.Html

 

 

Board of Pardons And Paroles
Gerald Garrett, Chairman
P. O. Box 13401
Austin, TX 78711-3401
Tel. 001 512 463-1679 - Fax: 001 512 463-8120

 

 

L'invio di copia della petizione al Presidente Clinton può contribuire alle pressioni indirette sulle autorità del Texas. Così come la spedizione di una copia per conoscenza (cc) ai principali giornali del Texas:

 

The U. S. President
William Clinton
The White House
1600 Pennsylvania Ave.
Washington D.C. 20500
Fax 001 202 4562461

 

 

S. E. Mr. Thomas M. Foglietta
Ambasciatore degli Stati Uniti
Via Vittorio Veneto, 119/A
00197 Roma
Tel. 06 46741 - fax 06 46742356

 

 

Austin American-Statesman
Letters to the Editor
P.O. Box 670
Austin, Tx 78767-0670
Tel. 001 512 445-3500 - Fax: 001 512 445-3679
- email: news@statesman.com

 

 

The Dallas Morning News
Letters to the Editor
P.O. Box 655237
Dallas, TX 75265-5237
Tel.: 001 214 977-8222 - Fax: 001 214 977-8319
- email (direttore): john@dallasnews.com

 

 

Houston Chronicle
Letters to the Editor
P.O. Box 4260
Houston, TX 77210-4260
Tel.: 001 713 220-7171 - Fax: 001 713 220-6677
- email: hci@chron.com

 

 

 

4) RACCOLTA FONDI PRO GARY GRAHAM: EMERGENZA ASSOLUTA

 

 

 

In un drammatico messaggio del 15 maggio Dick Burr, avvocato di Gary Graham ci conferma la difficoltà di ottenere una sospensione dell'esecuzione del suo assistito, fissata per il 22 giugno p. v. Egli ribadisce che le residue speranze di ottenere giustizia (a parte l'aleatoria eventualità di una grazia) risiedono nella presentazione di nuove prove di innocenza, quelle prove che vengono attivamente indagate dal team di difesa. Come i lettori sanno, il Comitato nell'ultimo anno si è fortemente indebitato per fornire un minimo di supporto finanziario alle investigazioni portate avanti dal valoroso detective Richard Reyna. Ora con un ulteriore sforzo abbiamo inviato altri 2000 dollari dei 5000 di cui ha bisogno l'avvocato (anche lui indebitatosi per Gary).

 

Rinnoviamo pertanto ai lettori di non farci mancare il loro sostegno finanziario con contributi 'pro Gary Graham' da versare sul c.c. postale n. 45648003, intestato al: Comitato Paul Rougeau, Viale Pubblico Passeggio, 46 - 29100 Piacenza.

 

Dal momento che i soci più sensibili hanno dato già molto, a volte esponendosi al di sopra delle proprie possibilità, consigliamo di attivarsi per raccogliere contributi al di fuori della cerchia dei soci e dei simpatizzanti.

 

 

 

5) A FIRENZE TESTIMONIANZA STORICA DI BILL PELKE

 

 

 

L'Italia è il paese che nel mondo ricopre oggi il ruolo più importante nella battaglia per arrivare all'abolizione incondizionata ed universale della pena di morte. Nel paese di Cesare Beccaria una forte mobilitazione contro la pena di morte scoppiò all'improvviso nel 1986 in conseguenza ad un fatto di cronaca che successe nell'Indiana. Tale mobilitazione si è poi radicata profondamente ed ha portato l'Italia a svolgere un incisivo ed apprezzato ruolo nel processo abolizionista. Un gruppo di studenti e di abolizionisti ha avuto la fortuna di incontrare a Firenze una persona che fu protagonista di quegli eventi storici e che non ha mai smesso di battersi per l'abolizione della pena di morte.

 

Nella mattinata del 6 maggio si è svolto un incontro dibattito sulla pena di morte a Firenze con la partecipazione di Bill Pelke noto conferenziere degli Stati Uniti venuto in Italia su invito della Comunità di Sant'Egidio. La manifestazione di Firenze è stata organizzata da Amnesty International, dal Comitato Paul Rougeau e dalla Comunità di Sant'Egidio. Vi ha partecipato anche John Gilbert del Comitato Mumia Abu Jamal. Un pubblico visibilmente interessato, costituito in prevalenza da studenti delle ultime classi del Liceo scientifico Leonardo da Vinci, ha seguito attentamente le relazioni ed è vivacemente intervenuto nella discussione finale prolungatasi ben oltre l'orario stabilito.

 

Dopo un'introduzione generale al problema della pena di morte fatta da Giuseppe Lodoli del Comitato Paul Rougeau, ha preso la parola Bill Pelke che ha raccontato con grande emozione la vicenda di sua nonna, Ruth Pelke, che l'11 maggio 1985 fu uccisa a coltellate per rapina da una banda di ragazzine che avevano marinato la scuola. La capo banda, una quindicenne che si chiamava Paula Cooper, nel giro di un anno ottenne il non invidiabile record di essere la più giovane ospite dei bracci della morte statunitensi. Bill Pelke, molto affezionato a sua nonna, in un primo tempo approvò la condanna di Paula alla sedia elettrica, successivamente si rese conto che sua nonna l'avrebbe perdonata e anche lui sentì il dovere di perdonare.

Intervistato da due giornalisti italiani, ben presto fu invitato in Italia dal Coordinamento Non uccidere per parlare della sua vicenda nelle sale, alla radio e alla TV. Bill nel corso degli anni 1986 e 1987 dette un forte contributo alla mobilitazione popolare che si era creata nel nostro paese per strappare Paula Cooper dalla sedia elettrica. Tutti parlavano di Paula, il Papa fu quasi costretto a chiedere la grazia per lei, furono raccolte e consegnate al Segretario Generale delle Nazioni Unite oltre un milione di firme in favore di Paula e contro la pena di morte. Alla fine la Corte Suprema dell'Indiana commutò la pena capitale di Paula Cooper in 60 anni di carcere.

Bill Pelke da allora non ha più smesso di battersi contro la pena di morte, ha fondato all'inizio degli anni novanta l'associazione Murder Victim Family for Reconciliation, oggi è presidente del Journey of Hope, una manifestazione itinerante che visita ogni anno con un vecchio pullman uno degli stati Usa in cui vige la pena capitale. Dal pullman scendono a parlare alcuni parenti di vittime della violenza, che ritengono di dover curare con il perdono e la riconciliazione le ferite inferte dai criminali ai membri più indifesi della società. Durante le sessioni del Journey of Hope anche i parenti dei condannati a morte testimoniano le loro sofferenze. Parlano infine dell'ingiustizia della pena capitale alcuni condannati che sono riusciti a dimostrare la loro innocenza in extremis, spesso in conseguenza delle indagini fatte da giornalisti o per l'impegno di avvocati volontari.

 

Dopo Bill Pelke ha preso la parola John Gilbert che ha raccontato agli studenti presenti in sala la vicenda di Mumia Abu Jamal, giornalista di colore ex appartenente alle Pantere Nere che fu condannato a morte in Pennsylvania in un clima di odio e di pregiudizi razziali. Gilbert ha infine annunciato la manifestazione che si sarebbe tenuta a Firenze il 13 maggio in favore di Mumia. Ha quindi parlato Cecilia Nava del gruppo di Firenze di Amnesty International fornendo alcuni dati sulla pena di morte e sulle iniziative abolizioniste portate avanti in questo momento da Amnesty. La mattinata si è conclusa con un interessante, ampio e prolungato dibattito al quale hanno dato un forte contributo i liceali presenti.

 

 

 

6) HUNTSVILLE NEL TEXAS: UNA IMPRESSIONANTE FABBRICA DI CADAVERI

 

 

 

Il Texas in questo anno 2000 si sta riconfermando, sullo scenario mondiale, lo stato leader per quanto riguarda le esecuzioni capitali. In proporzione al numero di abitanti, in Texas si eseguono più condanne a morte che nella Cina popolare, paese che, a ragione, è considerato la tomba dei diritti umani. Ad oggi con 15 sentenze già eseguite nell'anno, si presenta un allucinante programma di altre 11 esecuzioni tra maggio e giugno.

 

In Cina l'anno scorso sono state documentate 0,9 esecuzioni per milione di abitanti.

 

In Texas avremo 1,5 esecuzioni per milione di abitanti IN SOLI SEI MESI!

 

 

 

7) SI E' SVOLTA A FIRENZE IL 6 E IL 7 MAGGIO L'ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI

 

 

 

Sotto la pesante cappa dell'incombente data di esecuzione per Gary Graham, si è svolta a Firenze l'Assemblea ordinaria dei Soci del Comitato Paul Rougeau. I soci più attivi si sono ritrovati per fare il punto sulla situazione, incoraggiarsi a vicenda e riprendere con maggiore energia le attività sociali. Riportiamo qui di seguito una sintesi del verbale dell'Assemblea.

 

Il giorno 6 maggio 2000, alle ore 16 nella sede del Quartiere 2 nella Villa Arrivabene in Firenze, si è aperta l'Assemblea dei Soci del Comitato Paul Rougeau regolarmente convocata a norma di statuto (…) Sono presenti: Loredana Giannini, Roberta Aiello, Paolo Cifariello, Giuseppe Lodoli, Grazia Guaschino, Ilaria Caneva, Rambaldo degli Azzoni, Antonietta Passarelli, Rosanna Ceroni, Joanna Ioannidou, Mauro Dispenza, Lucia Meucci.

Alla prima parte della riunione assiste Bill Pelke. L'ordine del giorno è il seguente:

1) Relazione sulle attività nell'ultimo anno.

2) Illustrazione ed approvazione del bilancio per il 1999.

3) Eventuali dimissioni e rielezione del Consiglio direttivo.

4) Iniziative in difesa di Gary Graham.

5) Interventi dei soci e degli esponenti degli altri comitati.

6) Programmazione delle attività future.

7) Varie ed eventuali (…)

 

1) si riassume la storia giudiziaria di Gary Graham nell'ultimo anno e mezzo e si illustrano le attività del Comitato in suo favore (…) Nel corso dell'ultimo anno sono continuate le attività di consulenza e di supporto nei riguardi di "comitati" e di singoli corrispondenti dei condannati a morte degli Stati Uniti. Sono stati contattati, una o più volte, oltre un centinaio tra singoli individui e comitati. Il tesoriere Paolo Cifariello ha curato le rimesse di denaro a 24 detenuti. Sono state fornite informazioni e materiale scritto ad altre 60 persone che si accingevano ad iniziare una corrispondenza con detenuti del braccio della morte. Una parte di queste persone erano state indirizzate al Comitato P. R. da Amnesty International. Un articolo pubblicato da Famiglia Cristiana all'inizio dell'anno su richiesta di Mauro Dispenza ha prodotto una quarantina di contatti. Importante l'iniziativa, merito soprattutto dei soci Spiga, Aiello e Guaschino, che ha portato alla costruzione di un nuovo sito Web (…). L'Opuscolo del Comitato, anch'esso molto apprezzato dai lettori, ha conosciuto due nuove edizioni (…). Il bollettino del Comitato (Foglio di collegamento) si è arricchito nel corso dell'ultimo anno (…). Si sono però a volte registrati eccessivi ritardi (…) Il bollettino in edizione cartacea viene spedito a 240 indirizzi e quello in edizione email a circa 120 caselle di posta elettronica. Le 'azioni urgenti' del Comitato hanno portato alla sottoscrizione di centinaia o di migliaia di persone delle petizioni lanciate in favore di Johnny Penry, David Hicks, Scotty Moore e, in particolare, di Gary Graham. Le firme raccolte per Gary Graham saranno inviate nei prossimi giorni alle autorità del Texas. Un'azione urgente per via telematica in favore di Philip Workman del Tennessee è stata curata da Roberta Aiello, Grazia Guaschino e Francesco Spiga: ha ottenuto nel giro di tre giorni oltre trecento adesioni. Il 15 gennaio una delegazione del Comitato ha partecipato alla riunione nazionale dei comitati indetta dalla Coalit a Firenze. In quella sede si è lavorato per trovare forme di collaborazione in alcune delle campagne più importanti tra i diversi soggetti abolizionisti (…) la Campagna del Digiuno a catena (…) in prosecuzione ideale con altre analoghe azioni del passato, tende a denunciare le terribili condizioni di detenzione nel braccio della morte del Texas presso la Terrell Unit nonché la particolare ingiustizia dell'uso della pena di morte in quello stato. Il 16 gennaio si è svolto un Consiglio direttivo a Firenze (…).

Passando al punto 2) all'o. d. g. Paolo Cifariello presenta il bilancio consuntivo del 1999 e lo illustra. La spesa maggiore riguarda i contributi per la difesa legale di Gary Graham che nel 1999 sono stati di 13.600 dollari (…) Le entrate per quote associative, dimostrano che i soci in regola sono quasi un centinaio, senza contare i simpatizzanti abbonati al solo Foglio di Collegamento (…) Come al solito una forte entrata viene dalla liberalità del socio Cortelli che devolve al Comitato i proventi della vendita dei suoi programmi informatici. Si nota inoltre un movimento di 30 milioni di lire transitati dalla cassa del Comitato per arrivare sui conti di 24 detenuti condannati a morte (…)

Si passa al punto 3), i quattro membri del Consiglio direttivo presenti (Aiello, Cifariello, Giannini e Lodoli) rassegnano le dimissioni ma all'unanimità l'Assemblea li rielegge in seno al Consiglio direttivo stesso insieme a Simonetta Abenda (assente giustificata).

Punto 4) all'o.d.g.: si verifica l'ammontare delle firme pro Gary Graham (…) e si decide di scrivere una nuova più attuale petizione che dovrà avere come prima firmataria una personalità di spicco. Rosanna Ceroni interviene per assicurare il suo impegno nella raccolta delle firme pro Gary Graham e per il contatto con le scuole. Rambaldo degli Azzoni fa la proposta di raccogliere le firme andando in giro per l'Italia con un pulmino all'uopo addobbato e attrezzato. La proposta suscita interesse ma viene giudicata di difficile attuazione per le risorse limitate di cui attualmente dispone il Comitato. Vengono programmate azioni di sensibilizzazione sul caso di Gary Graham a vari livelli: opinione pubblica, autorità istituzionali e personalità in ambito nazionale e internazionale. (…)

Punto 5): prende la parola Mauro Dispenza e fa due proposte che vengono approvate all'unanimità: (a) spedire un numero omaggio del Foglio di Collegamento, con invito ad abbonarsi, a tutti coloro che hanno risposto ad un articolo sui condannati a morte che lui ha fatto pubblicare sulla rivista Oggi (53 persone), (b) creare un fondo denominato 'SOS dal braccio della morte' presso la cassa del Comitato da alimentare con libere offerte e da utilizzare per minute necessità finanziarie dei detenuti; le erogazioni, contenute in un tetto dell'ordine delle 50-100 mila lire, verranno decise - con giudizio insindacabile - dal tesoriere Paolo Cifariello. Non essendosi esauriti i punti all'o.d.g., alle ore 19 la seduta viene aggiornata. Si riprende alle ore 9:45' del giorno seguente (…)

Si affronta quindi il punto 6) all'od.g.: (a) Guaschino e Giannini propongono di costituire un data base di persone disponibili a firmare le petizioni in favore dei condannati a morte, in modo da potere più rapidamente raccogliere le adesioni in caso di azioni urgenti (…) (d) Si decide di non proseguire la Campagna tombe che rischia di produrre irritazione ed ulteriore irrigidimento nella controparte. (e) Per quanto riguarda la Campagna digiuno, Lodoli per il Comitato invierà un elenco di digiunatori a Katia Rabacchi la quale assegnerà i giorni di digiuno. (f) la Campagna Rimbalzo dovrebbe ripartire (…) entro il corrente anno 2000 (…) (g) Per quanto riguarda la produzione del bollettino occorre trovare il modo di dimezzare i tempi, inoltre Simonetta Abenda dovrebbe rendere il bollettino in versione email direttamente stampabile in alcuni word processor (incluso Word).

Si ritorna al punto 4) riguardante la mobilitazione in favore di Gary Graham e si decidono le relative linee di azione, modificabili nel corso della campagna (…) Il numero di aprile del bollettino uscirà al più presto e sarà dedicato alla mobilitazione in favore di Gary Graham (…)

 

 

 

8) AGGIORNAMENTI

 

 

 

Florida

Il 14 aprile il governatore della Florida Jeb Bush e i leader repubblicani dello stato hanno subìto un duro colpo da parte della Corte Suprema dello stato che ha rigettato la legge voluta per accelerare le esecuzioni capitali (vedi n. 75 pag.3). Tale legge (approvata in tutta fretta con procedimento eccezionale insieme a quella per il passaggio all'iniezione letale) è stata dichiarata in larga parte inaccettabile perché intacca il potere della stessa Corte di dettare le regole di funzionamento di tutte le corti dello stato. Ora al potere legislativo non rimane che rivedere profondamente il 'Death Penalty Reform Act' ovvero attaccare con una modifica costituzionale il potere medesimo della Corte Suprema della Florida. Jeb Bush ha dichiarato di essere stato veramente deluso dal fatto che la Corte abbia rigettato "molti dei cambiamenti suggeriti dal buon senso" ed ha aggiunto: "Le famiglie delle vittime e i cittadini della Florida hanno chiaramente richiesto che la giustizia sia fatta in modo più celere e sicuro nel nostro stato."

 

 

 

Florida

La determinazione del famigerato Segretario del Dipartimento carcerario, Michael Moore, di imporre il passaggio dalle visite 'a contatto' alle visite 'tramite vetro e citofono' per i detenuti del braccio della morte, quale misura repressiva non giustificata dalle sbandierate ragioni di sicurezza, sta suscitando la disperata protesta dei detenuti e delle rispettive famiglie. Andando oltre allo sciopero della fame ed alle petizioni, il detenuto Jesus Delgado ed altri hanno preannunciato che si lasceranno morire di inedia se la decisione non verrà revocata.

 

 

 

Florida

L'amministrazione delle carceri ha chiesto che venga imposto ad ogni inchiesta della stampa sulle carceri della Florida di approdare ad un ufficio apposito presso il Segretario Michael Moore. Ciò significa che nessuno tra le migliaia di dipendenti di quella amministrazione potrà parlare con un giornalista. Il provvedimento, voluto fermamente da Moore, è una diretta conseguenza del clamore suscitato dalle inchieste giornalistiche scatenatesi dopo il pestaggio mortale di Frank Valdez da parte delle guardie del braccio della morte (vedi ad es. n. 75 pag. 5). Ci sono denunce sull'uso quotidiano dei pestaggi come mezzo di regolazione del comportamento dei carcerati del braccio di segregazione X-Wing . Moore è inoltre accusato di consentire ad gruppo di guardie razziste di terrorizzare i prigionieri.

 

 

 

New Hampshire

Prosegue l'iter della legge per l'abolizione della pena di morte in quello stato in cui non si verificano esecuzioni dal 1939. Dopo l'approvazione alla Camera dei rappresentanti il dibattito prosegue al Senato. E' probabile l'approvazione dal parte del Senato ma la Governatrice Jeanne Shaheen ha annunciato di voler apporre il suo veto. Amnesty International ha indetto una campagna per appoggiare l'approvazione della legge, che costituirebbe un fatto unico nel dopoguerra, ed invita a scrivere a:

 

The Hon. Jeanne Shaheen
Governor of New Hampshire
State House
Concord, New Hampshire 03301-4990
Tel. 001 603 271-2121 - Fax: 001 603 271-2130
recapiti email: jshaheen@shaheen.org
JREARDO@Gov.State.NH.US

 

 

 

Texas

Ancora con gli argomenti del lupo (vedi. n. 76 pag. 5). Prosegue la campagna di controinformazione sull'uso della pena di morte in Texas, a sostegno del Governatore Bush lanciato verso la presidenza degli Stati Uniti. David G. Morris uno noto scrittore e docente universitario di criminologia, in un serrato articolo di metà aprile intitolato "Due governatori e la pena di morte" insiste ancora sulla differenza tra l'Illinois (stato in cui è stata imposta dal Governatore Ryan una moratoria delle esecuzioni) e il Texas. In questo ultimo stato l'amministrazione della pena di morte sarebbe corretta e non ci sarebbe quindi il motivo di decretare una moratoria delle esecuzioni. Per evitare la possibile condanna di innocenti (problema che comunque non riguarderebbe il Texas) secondo lui occorrere "perseguire le autorità criminali responsabili di queste ingiuste condanne, non capovolgere le giuste sentenze inflitte ad altri criminali". Sarebbe molto illuminante riflettere sulle affermazioni, a volte stupefacenti, del prof. Morris. Non possiamo farlo per ragioni di spazio in questo numero dedicato alla mobilitazione per Gary Graham. Concludiamo riportando un periodo di questo articolo: "Perché - essi chiedono - Bush, che si dichiara un conservatore compassionevole, non usa il suo potere per mostrare compassione per gli assassini condannati a morte in Texas? Con questa domanda trascurano completamente il fatto che l'amministrazione Bush, agendo legalmente per giustiziare gli assassini condannati a morte, sta attuando il volere dei cittadini del Texas".

 

 

 

Alabama

Un colpo di coda della sedia elettrica (vedi n. 75 e aggiornamenti nel n. 76) . Il 14 aprile è stato ucciso sulla sedia elettrica dell'Alabama tale Robert Lee Tarver, i cui avvocati, inserendosi nella discussione sulla liceità costituzionale della sedia elettrica, erano riusciti a salvarlo dalla morte il 4 febbraio. Lo stato - dopo aver lottato duramente per ottenere l'esecuzione sulla sedia - ha cantato vittoria ma ha conseguito una vittoria di Pirro. L'esecuzione di Tarver sarà molto probabilmente una delle ultime compiute con la sedia elettrica negli Stati Uniti. Prudentemente i boia dell'Alabama sono già andati a fare un corso di aggiornamento in Texas per impadronirsi dei segreti dell'iniezione letale. Per ragioni di principio e 'di prestigio' sembra che la sedia elettrica non verrà bollata come incostituzionale dalla Corte Suprema, in compenso gli ultimi due stati a prevederla, Alabama e Nebraska, passeranno 'volontariamente' all'iniezione letale. Essendo del tutto improbabile che qualche stato insista per usare metodi quali la camera a gas, l'impiccagione o la fucilazione, salvo imprevisti dal prossimo anno avremo soltanto esecuzioni 'asettiche' compiute con l'iniezione letale.

 

 

 

9) NOTIZIARIO

 

 

 

Arabia Saudita

Esecuzioni, amputazioni, torture, leggi approssimative, processi iniqui. Amnesty lancia una campagna mondiale sull'Arabia Saudita in cui "sono proibiti partiti politici, sindacati, associazioni indipendenti di qualsiasi tipo". L'Arabia Saudita esegue un gran numero di esecuzioni e lo scorso anno con 103 decapitazioni si è classificata tra gli stati più sanguinari. La pena di morte in quello stato islamico ricco di petrolio e buon amico dell'Occidente consumatore, è prevista anche per reati non di sangue, reati religiosi e sessuali. Emblematica la storia di Abdul-Karim al-Naqshabandi, un siriano decapitato tre anni fa perché accusato di stregoneria. Egli non sapeva che la carta che gli avevano fatto firmare sotto tortura era il 'via liberà per il boia e non sapeva che sarebbe stato ucciso poco dopo aver scritto questa lettera: "Non mi hanno dato la possibilità di difendermi… Mi hanno legato come un animale… L'ufficiale mi ha calcato una scarpa sulla bocca, mi ha picchiato, mi ha rinchiuso in una cella e mi ha detto che non potevo ricevere visite. Mi ha minacciato di cose peggiori se non avessi accettato di confessare davanti alla corte."

 

 

* La Commissione per i Diritti Umani

delle Nazioni Unite ha approvato il 26 aprile scorso a Ginevra una risoluzione contro la pena di morte che invita gli stati ad indire una moratoria di tutte le esecuzioni capitali. Tra i 15 voti contrari (53 i favorevoli) ci sono quelli della Cina, degli Stati Uniti, del Giappone e di Cuba. 11 paesi si sono astenuti. Si tratta della quarta risoluzione del genere approvata negli ultimi cinque anni dalla Commissione Diritti Umani. Queste risoluzioni, importanti di per sé, dovrebbero preparare il terreno ad una risoluzione per la moratoria dell'Assemblea Generale dell'Onu. Un tentativo in tal senso è fallito per motivi non del tutto chiari nel novembre del 1999 (vedi n. 73 pag. 3) e se ne riparlerà nell'autunno del 2001.

 

 

 

lL CASO DI SHAKA SANKOFA (GARY GRAHAM)

 

 

 

Gary Graham, che si è dato il nome africano di Shaka Sankofa, è di razza nera. E' nato il 5 settembre 1963 ed è vissuto nel ghetto di Houston. La madre era affetta da malattia mentale e il padre era alcolizzato. Gary fu alternativamente affidato e sottratto ora alla madre, ora al padre, ora alla nonna paterna, anch'essa psichicamente instabile. Molto affezionato alla madre, Gary dovette assistere agli alterchi scoppiati tra i genitori e subire pesanti attacchi fisici e psichici da parte di entrambi.

 

Come era prevedibile, fin dai primi anni dell'adolescenza, la vita di Gary fu segnata dalla droga e dall'alcool. All'età di 15 anni egli aveva già un nutrito record di condanne per piccoli reati, aveva abbandonato da due anni la scuola e aveva già generato due figli. A 17 anni venne arrestato al termine di una 'settimana pazza' in cui aveva compiuto una serie di reati gravi tra cui alcune rapine a mano armata, dopo pochi giorni fu accusato di un omicidio e dopo pochi mesi fu condannato a morte.

 

Il processo di Gary, come fu dimostrato più tardi, fu clamorosamente ingiusto ma proceduralmente corretto. Per tale ragione lo stato del Texas esige l'esecuzione della sentenza di morte.

In carcere, dopo una fase di disperazione e di abbandono, Gary trovò la forza per impegnarsi in un progetto di riscatto: studiò seriamente, ottenne un diploma, collaborò a trasmissioni radiofoniche dirette ai giovani in difficoltà, acquistò una coscienza socio politica della propria situazione e divenne leader di un movimento di protesta non violenta nel braccio della morte.

Gary Graham è stato condannato a morte in seguito all'uccisione di tale Bobby Lambert, un bianco di 53 anni. Lambert fu ucciso per rapina a colpi di pistola nel parcheggio di un supermercato la sera del 13 maggio 1981. A detta di quattro testimoni, l'aggressore era un nero di bassa statura. Gary a quell'epoca era alto già 1 metro e 78 centimetri. Un'unica testimone, Bernardine Skillern, che vide l'assassino da una distanza superiore agli altri (12 metri) solo per qualche secondo, affermò durante il processo essere stato lui l'autore della mortale rapina. Nessun altro testimone, né prove di qualsiasi tipo, poterono collegare l'accusato al crimine ascrittogli. Nonostante ciò Gary fu condannato a morte.

Gary aveva 17 anni al momento del suo arresto e 18 anni al momento del processo. La giuria che lo condannò non fu messa al corrente delle condizioni sociali in cui era cresciuto né fu istruita sul fatto che la giovane età poteva costituire un'attenuante di particolare importanza.

Gary era un ottimo bersaglio per l'accusa. Egli era noto al dipartimento di polizia per diversi reati e il fatto di essere un maschio nero lo faceva corrispondere sia pure grossolanamente alle descrizioni dei testimoni. Non occorse altro per attaccare a Gary l'etichetta di assassino. L'avvocato d'ufficio assegnato all'imputato non fece fare indagini per reperire prove e testimoni a discarico.

Alcune persone che erano state vicino a Gary nel suo itinerario di riscatto morale, riuscirono a suscitare intorno al suo caso, sia negli Stati Uniti che in Europa, un grande interesse proprio in tempo per scongiurare la sua esecuzione fissata per il 29 aprile 1993. Intervenne, cosa del tutto eccezionale, la Governatrice dello stato concedendo, sei ore prima dell'iniezione di veleno, una sospensione di trenta giorni.

Con i mezzi finanziari che furono reperiti, un avvocato di grido e valenti investigatori trovarono ulteriori testimonianze e prove a discarico, assai più valide dell'unica testimonianza dell'accusa. In Texas vige però una legge che limita a trenta giorni dalla chiusura del processo il periodo durante il quale possono essere presentate prove di innocenza giunte in ritardo. Pertanto la data di esecuzione di Gary venne fissata altre due volte nel 1993 ed egli scampò alla morte solo grazie alle acrobazie legali dei difensori. In attesa di decidere se le prove di innocenza emerse per Gary debbano essere esaminate o meno, l'iter giudiziario si è poi bloccato fino alla fine del 1998.

 

Una decisione della Corte d'Appello criminale del Texas ha consentito allo Stato di chiedere per la quarta volta una data di esecuzione: Gary doveva morire lunedì 11 gennaio 1999. Giocando una carta di dubbia validità egli chiamò a raccolta i suoi sostenitori chiedendogli di venire armati nei dintorni della 'Death House'. Salvatosi miracolosamente per intervento della Corte d'Appello federale che concesse uno stay domenica 10 gennaio, Gary Graham ha sperato che la Corte Suprema degli Stai Uniti volesse entrare in merito al suo caso ordinando alle corti minori di esaminare le prove di innocenza. Il 1 maggio 2000 - dopo un silenzio di dieci mesi - la Corte Suprema USA ha invece fatto sapere di non voler considerare il ricorso di Gary, lasciando allo Stato del Texas la possibilità di chiedere una data di esecuzione in tempi brevissimi. Nel giro di tre giorni la data è stata fissata per il 22 giugno 2000.

 

Il figlio di Gary Graham - Gary Hopkins - è stato arrestato nel mese di aprile 2000 con l'accusa di omicidio a scopo di rapina. Lo stato del Texas si appresta a chiedere per lui la pena capitale. Gary Jr. aveva due anni quando il padre fu imprigionato e non può essere certo attribuito all'influenza del padre il suo comportamento. La vicenda di Gary Jr. - ancora da chiarire - è stata però sfruttata nell'ambito di una campagna denigratoria a tutto campo nei riguardi di Gary Graham da parte dei sostenitori della pena di morte che lo vogliono morto ad ogni costo, indipendentemente dal fatto che sia colpevole o innocente.

 

 

 

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Questo numero è stato chiuso il 15 maggio 2000

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