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FOGLIO  DI COLLEGAMENTO  INTERNO

 

DEL COMITATO PAUL ROUGEAU

 

Numero 297  -  Agosto 2022

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Kosoul Chanthakoummane

SOMMARIO:

1) Kosoul Chanthakoummane, forse innocente, messo a morte in Texas

2) L’Oklahoma avvia la serie di 25 esecuzioni pianificate in due anni

3) L'Oklahoma vuole di nuovo provare a giustiziare Richard Glossip

4) Donazione di organi dal braccio della morte negli Stati Uniti

5) In Iran la pena di morte viene vieppiù usata come arma politica

6) L’ Iran ha messo a morte oltre 71 persone nel solo mese di luglio

7) L’ inventore della ghigliottina fu ucciso dalla ghigliottina

8) Streghe scagionate in Massachusetts

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1) KOSOUL CHANTHAKOUMMANE, FORSE INNOCENTE, MESSO A MORTE IN TEXAS

 

In Texas, lo stato USA che compie più esecuzioni di qualsiasi altro stato, il 17 agosto è stato messo a morte Kosoul Chanthakoummane che ha sempre sostenuto la propria innocenza e che potrebbe essere stato effettivamente innocente di un omicidio avvenuto nel 2006.

 

Il 17 agosto il Texas ha messo a morte il 41-enne Kosoul Chanthakoummane per l'omicidio nel 2006 di Sarah Anne Walker, un’agente immobiliare, in una casa della contea di Collin. Si è trattato della seconda esecuzione di quest'anno nello stato USA che mette a morte più persone di qualsiasi altro.

Sarah Anne Walker era stata brutalmente picchiata e accoltellata, mentre mostrava una casa in una frazione del McKinney. L'orologio Rolex e l’anello della donna erano scomparsi quando arrivò la polizia.

Gli avvocati di Chanthakoummane hanno affermato che una nuova ricerca scientifica mostra che il suo DNA avrebbe potuto essere trasferito sulle unghie della Walker senza che vi fosse stato alcun contatto diretto tra loro; ad esempio, se la donna avesse toccato un oggetto su cui lui aveva lasciato gocce di sangue. L'anno scorso il National Institute of Standards and Technology pubblicò un rapporto in cui si affermava che la possibilità di tali trasferimenti non può essere ignorata nelle indagini penali.

Lisa Braxton, assistente del procuratore distrettuale della contea di Collin, ha reagito affermando che il concetto di trasferimento del DNA, tuttavia, non è nuovo.

“La contaminazione e il trasferimento sono sempre stati presi in considerazione nell'interpretazione dei fluidi - ha scritto il pubblico ministero - Chanthakoummane non ha presentato alcuna prova che il laboratorio abbia interpretato erroneamente il fluido con il suo DNA sulle unghie della vittima, o qualsiasi altro fluido, del resto”.

Gli avvocati di Kosoul avevano anche fatto notare che i nuovi test del DNA eseguiti l’anno scorso su campioni prelevati dal sostegno di una pianta, ritenuto dai pubblici ministeri l’arma usata per picchiare a morte la Walker, non corrispondevano a Chanthakoummane e invece forse riguardavano un’altra persona.

Nel 2019, Chanthakoummane aveva chiesto un nuovo processo perché in quello originario il suo avvocato aveva detto ai giurati che era colpevole, contro la sua volontà.

La Corte d'Appello ha respinto la richiesta di un nuovo processo, dicendo che la questione doveva esser sollevata prima, nonostante il fatto che la Corte Suprema degli Stati Uniti abbia stabilito nel 2018 che un imputato ha il diritto di insistere affinché il suo avvocato si astenga dall’ammettere la colpa. (Grazia)

2) L’OKLAHOMA AVVIA LA SERIE DI 25 ESECUZIONI PIANIFICATE IN DUE ANNI

 

Nello stato dell’Oklahoma, secondo solo al Texas per numero di esecuzioni capitali, sono state programmate le esecuzioni di 25 condannati. Il 25 agosto è stato messo a morte James Coddington.

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James Coddington con una sua legale

Il 25 agosto è stato messo a morte in Oklahoma il cinquantenne James Coddington. La sua è stata la prima delle 25 esecuzioni che lo stato intende effettuare entro la fine del 2024, con una media di circa un’esecuzione al mese. Il boia dell’Oklahoma si era fermato per oltre sei anni quando, dopo una serie di errori (tra i quali il più raccapricciante fu l’esecuzione di Clayton Lockett, che si agitò e si contorse sul lettino per 43 minuti prima di morire di infarto), le esecuzioni furono fermate nel 2015.

Già l’anno scorso però la macchina della morte si era rimessa in movimento e 4 esecuzioni erano state portate a termine in quattro mesi. Anche quelle morti erano state problematiche, perché in almeno due casi l’autopsia post-mortem aveva rivelato un eccesso di liquido nei polmoni, dimostrando che i condannati erano di fatto morti affogati (uno di loro aveva anche vomitato durante l’esecuzione). Ma la Corte Suprema aveva decretato che il problema non era rilevante e aveva spianato la strada al boia, e neppure era servita una causa civile intentata questa estate dai condannati, respinta da un giudice federale, il quale aveva dichiarato che il protocollo dell’iniezione letale non violava i loro diritti costituzionali.

In Oklahoma ci sono 42 uomini e una donna condannati a morte. Probabilmente oltre la metà di loro verrà uccisa entro due anni. Il prossimo della lista sarà Benjamin Cole, la cui esecuzione è programmata per il 20 ottobre. Cole, condannato per un omicidio commesso nel 2002, secondo i suoi avvocati non dovrebbe essere messo a morte in quanto affetto da “grave malattia mentale e danni cerebrali”. L’uomo risulta essere schizofrenico e a tratti catatonico.

Sono state sollevate molte critiche sul numero impressionante di esecuzioni programmate in tempi tanto brevi. L’ex governatore Brad Henry e l’ex giudice federale Andy Lester - ora condirettori di una commissione indipendente che si occupa dei casi capitali - hanno dichiarato che “Lo stato sta precipitandosi a effettuare un numero di esecuzioni senza precedenti, nonostante i numerosi difetti nell’uso della pena di morte”.

James Coddington, all’epoca cocainomane, era stato condannato a morte per aver ucciso a martellate, nel 1997, un suo collega e amico, il 73enne Albert Hale, che si era rifiutato di dargli del denaro per acquistare la droga. La Commissione per le Grazie, con una decisione di 3 a 2, aveva raccomandato, agli inizi di agosto, al Governatore Kevin Stitt di commutare la sentenza in ergastolo, ma Stitt ha respinto la richiesta il giorno prima dell’esecuzione. Coddington è stato dichiarato morto alle 10:16’. La sua morte non è apparsa ai testimoni particolarmente traumatica.

Durante l’udienza per ottenere la grazia, Coddington aveva espresso rimorso per il suo crimine e i suoi avvocati avevano dichiarato che l’uomo aveva superato completamente la sua dipendenza dalla droga ed era cambiato radicalmente da quando era in carcere, servendo anzi da esempio per gli altri detenuti. Gli avvocati avevano anche evidenziato l’infanzia traumatica di Coddington, al quale furono somministrati alcolici fin dalla più tenera età. James Coddington già a 11 anni inalava i vapori delle vernici e faceva uso di cocaina.

Legato al lettino, Coddington ha ringraziato i suoi familiari, i suoi amici e i suoi avvocati, e ha anche mandato un messaggio al governatore Stitt: “Non ti rimprovero e ti perdono”.

Il figlio della vittima di Coddington, Mitch Hale, ha detto ai media: “Non mi dispiace per lui. Mi fa pena”. E, dopo l’esecuzione, ha aggiunto: “Oggi non è un buon giorno, né uno cattivo; è semplicemente un nuovo giorno per la nostra famiglia. Possiamo finalmente riprendere il cammino. Questo non ci porterà alcuna guarigione, ma chiude il capitolo.”

In favore di Coddington si era persino espresso l’ex direttore del carcere, Justin Jones, che aveva chiesto, pochi giorni prima dell’esecuzione, clemenza per lui, dichiarando: “Non credo che sarebbe nel migliore interesse dello stato dell’Oklahoma mettere a morte il signor Coddington”. Ha aggiunto che la dedizione alla droga di Coddington fu provocata, quando era bambino, dai genitori e dai fratelli: “Coddington si è assunto la piena responsabilità del suo crimine. Ha ripetuto più volte che vorrebbe tornare indietro e distruggere il suo cattivo operato, ma dal momento che ciò non è possibile, si adoprerà ogni giorno per essere la migliore persona possibile.”

L'assistente spirituale di Coddington, il reverendo Don Heath, ha detto che la vita di James era completamente cambiata durante i 25 anni della sua detenzione. “Era un uomo gentile e premuroso, è stato assurdo ucciderlo.”. Heath ha aggiunto: “C’è una comunità fuori di qui. Quanto è successo non è nel nome dello stato dell’Oklahoma”.

Anche la reverend Janie Koch, della Chiesa Episcopale di Tutti i Santi, si è unita a quanti, fuori dal carcere, hanno protestato per l’esecuzione di Coddington, parlando, fra l’altro, di un aspetto molto grave della pena di morte, che non andrebbe mai ignorato, e cioè dei danni collaterali che essa provoca. Ha detto: “Mentre James Coddington, non è più su questa terra, ci sono altri nel dolore. Per i familiari della vittima, per i familiari di James, ci sono danni collaterali, e l’esecuzione non è una cosa giusta e doveva essere fermata. Ci sono altri modi e noi come comunità umana dobbiamo considerarli.”

Dubitiamo che i condannati alle future imminenti esecuzioni programmate in Oklahoma avranno molte possibilità di salvarsi, vista la pervicacia del governatore. L’Oklahoma è lo stato che ha effettuato il maggior numero di esecuzioni pro-capite da quando la pena di morte è stata ripristinata negli USA nel 1976 ed è il secondo in assoluto, superato solo dal Texas. (Grazia)

3) L'OKLAHOMA VUOLE DI NUOVO PROVARE A GIUSTIZIARE RICHARD GLOSSIP

 

L’Oklahoma ha fissato di nuovo la data di esecuzione di Richard Glossip. Si tratta della quarta volta che per questo condannato è stata fissata la data di esecuzione. La prima volta fu nel 2015.

 

L' Oklahoma vuole davvero giustiziare Richard Glossip la cui esecuzione è ora prevista per il 22 settembre p. v. (*)

Quando l'Oklahoma ha annunciato il suo intento di giustiziare 25 persone nell’arco di 29 mesi, ha incluso Glossip nella lista. Quello di Glossip è uno dei più noti casi capitali di negli USA.

Si tratta della quarta volta che Glossip ha ricevuto una data di esecuzione. In tre occasioni precedenti, ha consumato il suo “ultimo” pasto e ha detto addio alla famiglia, salvo poi essere risparmiato all’ultimo minuto.

La sua prima esecuzione, nel 2015, fu rimandata per un intervento della Corte Suprema degli USA. La seconda, nello stesso anno, fu sospesa solo tre ore prima che fosse portata a termine. Una nuova data di esecuzione fu fissata per quello stesso mese, ma fu poi annullata dopo che lo stato scoprì di avere il farmaco letale sbagliato. (1)

Qualunque sia il risultato dell'ultimo sforzo dell’Oklahoma, il caso di Glossip illustra i tanti modi con cui la pena di morte tradisce i valori e gli impegni dell'America.

Il suo caso ci ricorda il rischio molto reale di mettere a morte persone innocenti.

Partiamo dall'ingiustizia della condanna a morte di Glossip. Egli fu condannato a morte per il suo ruolo in un presunto complotto di omicidio su commissione. Glossip avrebbe pagato il suo co-imputato, Justin Sneed, perchè uccidesse Barry Van Treese nel 1997. Van Treese era il proprietario del motel di cui Glossip era il manager.

Sneed, un addetto alla manutenzione del motel, accoltellò e picchiò a morte Van Treese con una mazza da baseball. Prese soldi dal motel e confessò la rapina e l'omicidio subito dopo essere stato arrestato.

Sneed accettò l’accordo offertogli dall’accusa dopo che la polizia aveva dichiarato che Glossip stava attribuendo la colpa esclusivamente a lui. L'accordo era: dichiararsi colpevole e testimoniare contro Glossip in cambio dell'ergastolo.

Sneed disse alla polizia che Glossip voleva che Van Treese fosse ucciso in modo che “potesse gestire il motel senza esserne il capo”.

Tali patteggiamenti svolgono un ruolo importante nei casi capitali.

Come ha scritto Kent Scheidegger nel 2009, “Più imputati patteggiano l'ergastolo o una lunga condanna negli stati in cui vige la pena di morte. La media delle contee con la pena di morte dispone del 18,9% di casi di omicidio con giustificazione e lunga condanna, rispetto al 5,0% nelle contee senza pena di morte”.

Quello di Glossip è uno degli innumerevoli casi capitali in cui una persona ottiene una condanna più leggera dopo aver fornito prove che incriminano qualcun altro.

Fin dall'inizio, Glossip, che non era mai stato arrestato prima, ha sostenuto la propria innocenza. Quando gli fu offerto un patteggiamento che gli avrebbe risparmiato la vita rifiutò il patteggiamento.

Fin dalla sua condanna a morte iniziale, Glossip ha anche cercato di smascherare la crudeltà dell'esecuzione per iniezione letale, in particolare quando si usa il sedativo Midazolam. Nel contenzioso con la Corte Suprema, egli sostenne che l'inaffidabilità del Midazolam avrebbe reso la sua esecuzione crudele e disumana.

Le esecuzioni con il Midazolam, in media, richiedono più tempo per essere portate a termine e hanno maggiori probabilità di fallire, rispetto alle esecuzioni che utilizzano altre combinazioni di farmaci. Alcune esecuzioni fallite, comprese quelle in Oklahoma di Clayton Lockett nel 2014 e di John Grant nel 2021, sono state raccapriccianti spettacoli di crudeltà.

Tuttavia, la Corte Suprema ha ritenuto che Glossip non sia riuscito a dimostrare che le esecuzioni con Midazolam creino un “rischio di forte dolore e che lo stesso sia sostanziale rispetto alle alternative note e disponibili”.

Dopo la sentenza della Corte, Glossip si è appellato a un'altra causa legale che ha di nuovo sfidato il cocktail di droghe per iniezione letale dell'Oklahoma. Ma nel giugno 2022, un giudice distrettuale federale, applicando il test ideato dalla Corte nel suo caso precedente, ha sentenziato che i querelanti non erano riusciti “a raggiungere il limite stabilito dalla Corte Suprema” per le richieste di iniezione letale.

Se lo stato riuscirà ad uccidere Glossip, questi potrà subire lo stesso tipo di morte di Lockett o Grant poiché l'Oklahoma sta programmando di nuovo l’uso del Midazolam nelle sue esecuzioni.

Ma torniamo all’aspetto più preoccupante di questo caso: Glossip potrebbe essere innocente.

Dopo che il governatore dell'Oklahoma Kevin Stitt ha rifiutato la loro richiesta di rivedere i problemi nel caso di Glossip nel giugno 2021, un gruppo di parlamentari dell'Oklahoma ha commissionato un'indagine indipendente. Essa è stata portata avanti da ReedSmith, un prestigioso studio legale di Oklahoma City.

Come fa notare Vice News, l'azienda ha esaminato “12.000 documenti, 36 interviste ai testimoni, sette interviste ai giurati e altre prove”.

Il rapporto presentava ampie prove di problemi con l'indagine originale della polizia e mostrava che lo stato “aveva intenzionalmente distrutto prove significative prima del processo”.

Si è scoperto che la polizia aveva indebitamente influenzato Sneed a coinvolgere Glossip. Sneed lo ha fatto solo “dopo che gli investigatori avevano ricordato il nome di Glossip a Sneed sei volte durante il suo interrogatorio”. L'indagine ha anche “scoperto ulteriori prove, mai presentate alla giuria o ad alcun tribunale, che avrebbero probabilmente portato a un esito diverso” nel suo caso.

Il rapporto concludeva che “nessun giurato ragionevole che avesse ascoltato la documentazione completa avrebbe condannato Richard Glossip per omicidio di primo grado” e, di conseguenza, che il suo processo “non può essere invocato a sostegno di una condanna per omicidio su commissione. Né può fornire al governo la base per privare della sua vita Richard E. Glossip.”

Sembra inimmaginabile, di fronte a questi risultati, che l'Oklahoma possa procedere con l’esecuzione. Ma problemi come quelli scoperti nel caso di Glossip sono un evento ricorrente nel sistema della pena di morte americano.

L’Innocence Project rileva che quella che chiama "Testimonianza spia", vale a dire un individuo detenuto o un coimputato che testimonia contro qualcun altro, è "la principale causa di condanne ingiuste nei casi capitali, riguardando il 45% delle condanne a morte illecite dal 1973. "

Oggi 34 parlamentari in Oklahoma, inclusi 28 Repubblicani, vogliono che lo stato conceda a Richard Glossip un nuovo processo invece di giustiziarlo. Uno di loro, il Deputato Repubblicano Kevin McDugle, un sostenitore di lunga data della pena di morte, ha promesso che “Se mettiamo a morte Richard Glossip, combatterò in questo stato per abolire la pena di morte, semplicemente perché il processo non è puro.”

Il voto di McDugle potrebbe non garantire che nel caso di Glossip venga fatta giustizia. Ma quello di Glossip è tutt'altro che un esempio isolato di ingiustizia nel sistema della pena di morte. Problemi di iniquità, crudeltà e rischio di giustiziare innocenti sono fin troppo comuni. E il processo della pena di morte non è certo "puro".

Ecco perché gli Americani di tutto il mondo dovrebbero unirsi negli sforzi per porvi fine, e presto.

(Anna Maria)

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(1) Sul caso di Richard Glossip vedi articoli nei numeri 225 e 295

 

(*) Dopo che il presente articolo era stato già scritto, abbiamo appreso che a fine agosto il Governatore Stitt ha deciso di rinviare di 60 giorni l’esecuzione di Richard Glossip. Questa è pertanto la quarta sospensione per Glossip. Ora la data dell’esecuzione è fissata per l’8 dicembre. Dal momento che il contenuto di questo articolo mantiene la sua validità, abbiamo deciso di lasciarlo nel presente numero del Foglio di Collegamento. Ovviamente torneremo sull’argomento e seguiremo il caso nei prossimi mesi.

4) DONAZIONE DI ORGANI DAL BRACCIO DELLA MORTE NEGLI STATI UNITI

 

In Texas Ramiro Gonzales potrebbe essere presto giustiziato per un omicidio commesso nel 2001. Ciò che rende il suo caso degno di nota è che anche la vita di qualcun altro è in bilico: la persona disperata a cui lui desidera di poter donare un rene.

 

Con una così grande necessità di organi, perché privare chi li riceve di una possibilità di vita?

Nel giro di poche settimane, il condannato a morte del Texas Ramiro Gonzales potrebbe essere giustiziato per un omicidio commesso nel 2001. Ciò che rende il suo caso degno di nota è che anche la vita di qualcun altro è in bilico: la persona disperata a cui lui desidera donare il suo rene.

Per molti mesi Gonzales, 39 anni, ha scambiato lettere con il cantore Michael Zoosman, un religioso ebreo che vive nel Maryland. Cofondatore di un gruppo di difesa contro la pena di morte, Zoosman ha scritto a Gonzales per la prima volta l'anno scorso, nell'ambito di una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei detenuti per i quali era prevista l'esecuzione.

Dopo un mese di corrispondenza, Zoosman ha detto a Gonzales che un membro della sua congregazione aveva bisogno di un rene. Gonzales ha offerto il suo, ma alla fine ha scoperto che il suo gruppo sanguigno non era compatibile. Piuttosto che rinunciare, Gonzales voleva comunque essere un donatore “buon samaritano”, donando a qualcuno con cui non aveva un legame di parentela.

Ma la richiesta iniziale di Gonzales di una sospensione dell’esecuzione per poter effettuare la donazione è stata respinta. Alla fine ha ottenuto una sospensione per motivi diversi, a causa di un dubbio su un perito nel processo per omicidio di Gonzales risalente a oltre dieci anni prima, che nel frattempo ha ammesso che la sua testimonianza era viziata. La sospensione ha dato tempo a un’altra potenziale beneficiaria, Judy Frith, che appartiene al raro gruppo sanguigno di Gonzales, di inviare una lettera al governatore Greg Abbott il 10 luglio. “Non potrò mai sottolineare abbastanza il dono prezioso che fareste a qualcuno se permetteste al signor Gonzales di donare il suo rene”, ha scritto.

Se la Frith ricevesse un nuovo rene, si libererebbe dalla schiavitù della dialisi. Tuttavia, secondo gli avvocati di Gonzales, il Dipartimento di Giustizia Penale del Texas non gli permetterà di effettuare la donazione, nel timore che l’intervento possa “interferire con la data dell'esecuzione ordinata dal tribunale” e che il sistema carcerario possa non essere in grado di coprire i costi della procedura.

La nazione ha un bisogno disperato di organi. Circa una dozzina di persone muoiono ogni giorno per mancanza di un rene, per non parlare di coloro che sono stati rimossi dalla lista perché troppo malati per tollerare un intervento di trapianto, anche se alla fine un organo sarebbe arrivato. Con una crisi così acuta, perché stiamo privando i riceventi di una possibilità di vita e i donatori di una possibilità di fare del bene?

Per i detenuti, diventare donatori può risultare difficilissimo. Il sistema carcerario federale, ad esempio, non consente donazioni e, in alcuni stati le donazioni sono limitate ai familiari più stretti.

Sebbene preoccupazioni etiche e mediche possano comprensibilmente motivare tali scelte politiche, i continui ostacoli non tengono conto di modalità pragmatiche per rendere fattibile la donazione e, soprattutto, spesso ignorano i desideri dei detenuti stessi.

Christian Longo attende l'esecuzione nel penitenziario di Stato dell'Oregon. Per anni, Longo ha chiesto all’Oregon di permettergli la donazione. “Non c'è modo di espiare i miei crimini, ma credo che dalle mie circostanze possa derivare un profondo beneficio per la società”, ha scritto in un articolo pubblicato dal New York Times. Anche se Longo desiderava che i suoi organi fossero donati dopo l’esecuzione, le autorità dell'Oregon hanno respinto la sua richiesta.

Shannon Ross, detenuto del carcere Stanley, nel Wisconsin, aveva scontato una condanna a otto anni per omicidio colposo. “Spero che possiate darmi qualche consiglio sul mio desiderio di ottenere che lo Stato permetta ai detenuti di donare i loro organi senza compenso”, ha scritto Ross, “Sono cinque anni che perseguo questo obiettivo”.

Ross voleva donare uno dei suoi reni a uno sconosciuto. Il sistema penale si è rivelato un ostacolo. “Dopo quanto abbiamo preso dalla società, è inaccettabile che alla società venga negata l'opportunità di ricevere in cambio qualcosa di così prezioso” ha detto.

Rifiutare a Gonzales la possibilità di donare può avere senso per chi crede che a una persona responsabile di un crimine mostruoso debba essere negato, per principio, tutto ciò che desidera. Ma se il governatore del Texas si impegnasse a fare ciò che è moralmente giusto, allora dovrebbe permettere a Gonzales di salvare una preziosa vita umana. (Pupa)

5) IN IRAN LA PENA DI MORTE VIENE VIEPPIÙ USATA COME ARMA POLITICA

 

L’aumento delle esecuzioni in Iran è sorprendente. In questo paese è stato messo a morte il doppio delle persone nella prima metà del 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Amnesty International ha detto che l’Iran è in preda ad una “follia di esecuzioni” con impiccagioni che ora procedono con un “ritmo orribile”.

 

Esecuzioni in un numero che non si vedeva da anni. Arresti di massa di critici del regime. Processi a cittadini stranieri ritenuti una farsa dalle rispettive famiglie.

In Iran la repressione colpisce tutti i settori della società, dagli attivisti sindacali, agli attivisti contro l’uso forzato del velo per le donne, alle minoranze religiose.

Il peggioramento della situazione dei diritti umani viene attribuito ad Ebrahim Raisi, l’ultra-conservatore ex capo della magistratura che nell'agosto 2021 ha preso il posto del più moderato Hassan Rouhani.

Raisi e il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei, che rimane la figura numero uno dell’Iran, cercano di fronteggiare così la crisi economica e una serie di disastri, tra i quali il crollo di un fabbricato avvenuto ad Abadan, che hanno scatenato le proteste popolari.

I problemi economici sono in parte causati dalle sanzioni sul programma nucleare iraniano. Ma finora non c'è alcun segno che le potenze mondiali e la leadership iraniana si stiano accordando per ripristinare il patto in merito stipulato nel 2015.

“L'attuale repressione è intimamente legata all'aumento delle proteste in Iran”, ha detto a Beirut il professore Ali Fathollah-Nejad.

Ali Fathollah-Nejad ritiene che le proteste a livello nazionale nel dicembre 2017 e nel novembre 2019 abbiano lasciato il segno nella leadership iraniana, proteste economiche che sono diventate rapidamente politiche e hanno preso di mira l'intero establishement. “Le proteste di piazza continuano ad essere una minaccia per la stabilità del regime”, ha osservato il professore.

 

Instillare la paura

 

L’aumento delle esecuzioni è stato sorprendente, con l’Iran che ha messo a morte il doppio delle persone nella prima metà del 2022 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Amnesty International ha detto che l’Iran è in preda ad una “follia di esecuzioni” con impiccagioni che ora procedono con un “ritmo orribile”.

Nel frattempo, l'Iran ha anche ripreso ad amputare le dita dei prigionieri condannati per furto, con almeno 2 persone che quest'anno hanno subito tale punizione nella prigione di Evin a Teheran, ha aggiunto Amnesty.

Il 23 luglio l'Iran ha anche effettuato la sua prima esecuzione pubblica dopo 2 anni.

“Le esecuzioni sono utilizzate dalle autorità per instillare la paura nella società e prevenire ulteriori proteste antigovernative”, ha detto Mahmood Amiry Moghaddam, attivista iraniano per i diritti umani residente in Norvegia.

 

Riflesso repressivo

 

C'è un crescente movimento all'interno e all'esterno dell'Iran per fermare l'uso della pena di morte nella repubblica islamica che uccide più persone ogni anno di qualsiasi altra nazione, a parte la Cina.

Una voce di spicco è stato il regista Mohammad Rasoulof, il cui agghiacciante film anti-pena capitale "There is No Evil" ha vinto l'Orso d'Oro al festival di Berlino nel 2020.

Ma Rasoulof è stato arrestato all'inizio di luglio dopo aver lanciato a maggio una petizione di registi e attori che esortavano le forze di sicurezza a deporre le armi di fronte alle proteste.

Il collega regista Jafar Panahi, che per anni non è stato in grado di lasciare l'Iran, è stato arrestato quando è andato due giorni dopo a chiedere dove si trovasse Rasoulof.

Dietro le sbarre, si uniscono ad altri celebri dissidenti, tra cui l'attivista per i diritti Narges Mohammadi la cui vita, temono i gruppi per i diritti, è a rischio a causa delle condizioni di salute che le autorità carcerarie non riescono a trattare.

“Non c'è motivo di credere che questi recenti arresti non siano mosse ciniche per scoraggiare l'indignazione popolare per i fallimenti del governo”, ha detto Tara Sepehri Far, ricercatrice senior sull'Iran presso Human Rights Watch.

 

Oltraggioso

 

Ci sono stati anche arresti negli ultimi due mesi dei Bahai, in quella che la Bahai International Community (BIC) definisce una "crisi crescente nella campagna sistematica del governo iraniano" contro la più grande minoranza religiosa non musulmana del paese.

Almeno 20 cittadini con doppia cittadinanza o stranieri rimangono in carcere, agli arresti domiciliari o bloccati in Iran, secondo il Center for Human Rights in Iran (CHRI) di New York, in quella che le loro famiglie definiscono una politica di presa di ostaggi volta a strappare concessioni all'Occidente.

A luglio, l'Iran ha permesso al tedesco-iraniano Nahid Taghavi di uscire di prigione per cure mediche e ha rilasciato il cittadino iraniano-britannico-statunitense Morad Tahbaz con un braccialetto alla caviglia. Entrambi, tuttavia, rimangono impossibilitati a lasciare l'Iran, mentre un polacco, un belga, uno svedese e due francesi si sono uniti a quelli in prigione.

Tra coloro che stanno dietro alle sbarre c'è il cittadino tedesco Jamshid Sharmahd che, secondo la sua famiglia, è stato rapito nel Golfo nel luglio 2020 e ora rischia la pena di morte in un processo che dovrebbe concludersi nelle prossime settimane.

“Questo è un lavoro volto a perseguitare dissidenti e giornalisti che usano la loro libertà di parola nel mondo libero”, ha detto sua figlia Gazelle Sharmahd all'AFP. “È oltraggioso lasciare che questo accada”, ha aggiunto.

6) L’IRAN HA MESSO A MORTE OLTRE 71 PERSONE NEL SOLO MESE DI LUGLIO

 

In Iran, il paese che compie più esecuzioni, si intensifica il ritmo con cui vengono programmate ed eseguite le condanne a morte.

 

Iran Human Rights Monitor ha reso noto che in Iran almeno 31 prigionieri sono stati giustiziati nel mese di luglio per reati di droga, 34 sono stati impiccati dopo essere stati condannati per omicidio, 4 dopo essere stati condannati per stupro e altri 2 dopo essere stati condannati per rapina a mano armata.

Il numero effettivo di esecuzioni è più elevato in quanto la maggior parte delle esecuzioni vengono portate a termine in segreto.

Le autorità iraniane hanno intensificato la repressione per soffocare il malcontento generato dall'impennata dei prezzi.

Iran Human Rights Monitor ha registrato più di 350 esecuzioni in 8 mesi con un aumento del 25% rispetto allo scorso anno.

L'aumento delle esecuzioni è iniziato dopo che Ebrahim Raisi, è entrato in carica come presidente l'anno scorso e la Guida Suprema Ali Khamenei ha nominato un ex ministro dell'Intelligence, Gholamhossein Mohseni Ejei, capo della magistratura il 1° luglio 2021.

Gholamhossein Mohseni Ejei, uno dei principali violatori dei diritti umani, ha una storia oscura nel sopprimere proteste pacifiche, nel fabbricare casi contro gli attivisti per i diritti umani e politici e nell’ordinare esecuzioni in Iran.

Almeno 554 condanne a morte sono state eseguite in un anno da quando è entrato in carica.

In un rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres presentato il 21 giugno leggiamo che l'Iran ha giustiziato più di 100 persone nei primi tre mesi del 2022, continuando una tendenza al rialzo.

Parlando davanti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, il vice capo dei diritti umani delle Nazioni Unite Nada Al-Nashif ha presentato l'ultimo rapporto di Guterres sull'Iran, avvertendo che le esecuzioni nel paese sono in aumento.

Il Centro Abdorrahman Boroumand per i diritti umani in Iran e Amnesty International hanno dichiarato il 27 luglio che le autorità iraniane hanno intrapreso una serie di esecuzioni, uccidendo almeno 251 persone tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2022. Le due organizzazioni hanno avvertito che se le esecuzioni continueranno a questo ritmo orribile, supereranno presto il totale di 314 esecuzioni portate a termine nell'intero 2021.

Iran Human Rights Monitor invita le Nazioni Unite e tutte le autorità per i diritti umani, nonché l'Unione europea e i suoi Stati membri, a condannare le esecuzioni in Iran e ad agire immediatamente per salvare la vita di migliaia di prigionieri iraniani.

7) L’ INVENTORE DELLA GHIGLIOTTINA FU UCCISO DALLA GHIGLIOTTINA

La ghigliottina non prende il nome dai suoi inventori ma dall'uomo che ne propose l'uso: il dottor Joseph Ignace Guillotin. Inventarono la ghigliottina Antoine Louis e Tobias Schmidt. Antoine Louis morì ghigliottinato!

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L'inventore della ghigliottina l'avrebbe inventata se avesse saputo che sarebbe stato ucciso dalla sua invenzione?

La ghigliottina era una macchina cruenta e altamente efficiente utilizzata per industrializzare le esecuzioni. Offriva sia al condannato che al boia la certezza di una morte rapida. Prima della sua introduzione le esecuzioni erano goffe e non vi era alcuna garanzia di una morte rapida, pulita e relativamente indolore. I metodi utilizzati erano l’impiccagione, la decapitazione con l'ascia o la spada e persino il rogo. Tutti questi metodi non potevano garantire un'uccisione pulita. La ghigliottina cambiò tutto questo.

Chi ha inventato la ghigliottina?

Gli inventori furono Antoine Louis e Tobias Schmidt. La ghigliottina non prende il nome dai suoi inventori ma dall'uomo che ne propose l'uso: il dottor Joseph Ignace Guillotin.

Antoine Louis, insieme all'ingegnere tedesco Tobias Schmidt, realizzarono il prototipo del dispositivo che sarebbe diventato il simbolo del Regno del Terrore in tutta la Francia dopo la Rivoluzione. Gli inventori condussero test su pecore e vitelli, prima di passare a bambini, donne e infine uomini già deceduti, che si rivelarono un po’ più difficili da decapitare. Fu apportata una leggera modifica e i test dimostrarono al di là di ogni dubbio che era incredibilmente efficiente.

Il 25 aprile 1792, la prima persona ad essere giustiziata da questa nuova macchina fu Nicolas Jacques Pelletier. Fu condotto al dispositivo dipinto di rosso che era collocato di fronte a una folla di curiosi. In pochi secondi, era morto. Il dispositivo funzionò estremamente bene, ma troppo bene per la maggior parte della folla riunita.

Anche se questo nuovo dispositivo era efficace, e non così popolare, in pochi mesi sarebbe stato in uso quasi costante, uccidendo migliaia di persone. Entro un mese dal suo primo utilizzo, uno degli inventori della ghigliottina fu ucciso dalla ghigliottina. Antoine Louis, l'uomo che inventò il dispositivo diventò una delle sue vittime durante la fase iniziale del Regno del Terrore. L'uomo da cui prende il nome il dispositivo di morte, il dottor Joseph Ignace Guillotin, pur essendo stato condannato a morte da Maximillien Robespierre, scampò l’esecuzione e morì per cause naturali molti anni dopo.

8) STREGHE SCAGIONATE IN MASSACHUSETTS

 

L’accusa di stregoneria poteva comportare nei secoli passati la condanna a morte. 329 anni dopo l’ingiusta condanna a morte, il Senato del Massachusetts ha scagionato dalle false accuse Elizabeth Johnson Jr, l'ultima delle persone condannate durante i processi alle streghe tenutisi a Salem nel 1692 e nel 1693. La disposizione in merito è stata firmata dal governatore Charlie Baker il 28 luglio 2022.

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L’insegnante di educazione civica Carrie LaPierre

Il Massachusetts ha formalmente scagionato l'ultima persona condannata per stregoneria. Nel vicino Connecticut è in atto una campagna per esonerare 46 persone ingiustamente accusate di stregoneria durante la caccia alle streghe puritana del XVII secolo.

Trecentoventinove anni dopo l’ingiusta condanna a morte, il Senato del Massachusetts ha scagionato dalle false accuse Elizabeth Johnson Jr, l'ultima delle persone condannate durante i processi alle streghe tenutisi a Salem del 1692 e nel 1693. La disposizione in merito è stata firmata dal governatore Charlie Baker il 28 luglio 2022.

La Johnson, che gli storici ritengono fosse intellettualmente disabile, confessò di esercitare la stregoneria nel 1693 e fu condannata a morte. In seguito la sua condanna fu sospesa ed ella visse fino a 77 anni. Il suo caso è stato trascurato fino a quando non se ne è interessata Carrie LaPierre, un’insegnante di educazione civica nella North Andover Middle School in Massachusetts. Carrie LaPierre ha usato il caso della Johnson per insegnare ai suoi studenti la ricerca storica, come una proposta di legge diventa legge e come presentare una petizione ai propri parlamentari. "Sono emozionata e sollevata", ha dichiarato Carrie LaPierre al New York Times.

“Questi studenti hanno dato un esempio incredibile del potere della difesa e del parlare per coloro che non hanno voce”, ha dichiarato la senatrice Diana DiZoglio, eletta nella zona in cui viveva Elizabeth Johnson Jr., che ha introdotto l’emendamento che prevede il proscioglimento.

“Anche se abbiamo fatto molta strada dopo gli orrori del processo alle streghe, oggi le donne trovano ancora troppo spesso i loro diritti messi in discussione e le loro preoccupazioni ignorate”, ha dichiarato la DiZoglio al Massachusetts State House News Service. “Ci sono ancora grandi ingiustizie, attacchi alle donne e ai diritti delle popolazioni emarginate. Era inaccettabile allora e rimane inaccettabile oggi che lei e altre donne siano state considerate indegne della dignità e del rispetto che meritano”.

Sebbene il processo alle streghe di Salem sia spesso visto come un caso isolato di isteria di massa, il caso della Johnson rispecchia alcune delle iniquità ancora presenti nella pena di morte odierna. Probabilmente era intellettualmente disabile - suo nonno la definì “sempliciotta nel migliore dei casi" e, secondo Courthouse News, il commerciante di Boston Robert Calef, che si opponeva ai processi contro le streghe, descrisse Johnson e la collega Mary Post come "due delle creature più insensate e ignoranti che si possano trovare"". Era politicamente impotente, non solo in quanto donna non sposata, ma anche in quanto membro di una famiglia sfavorita: almeno 20 dei suoi parenti erano stati accusati di stregoneria.

Il motivo per cui il caso di Elizabeth Johnson Jr. sia rimasto a lungo in sospeso non è chiaro, anche se sono state avanzate due possibili spiegazioni. La Johnson non si è mai sposata e non ha avuto figli, quindi non ha avuto discendenti diretti che potessero lavorare per riabilitare il suo nome. Inoltre, condivide il nome con quello della madre, Elizabeth Johnson Sr., anch'essa condannata ingiustamente come strega e poi scagionata, per cui potrebbe esserci stata una confusione.

Il proscioglimento della Johnson getta luce anche sul movimento per scagionare le undici persone ingiustamente messe a morte e almeno 46 persone ingiustamente accusate di stregoneria nel vicino Connecticut tra il 1647 e il 1697. Attualmente la legge statale del Connecticut non prevede alcun meccanismo per la concessione della grazia postuma, ma un gruppo chiamato Connecticut Witch Trial Exoneration Project, che comprende i discendenti delle persone giustiziate per stregoneria, sta cercando di cambiare questa situazione.

La parlamentare Jane Garibay ha dichiarato che sponsorizzerà una proposta di legge per autorizzare la grazia postuma. In un editoriale del 15 luglio 2022, il giornale The Hartford Courant ha scritto che “il Connecticut è stato lento nel riconoscere il suo posto nella storia dell'ingiustizia che ha portato alle impiccagioni”. Creare un processo di grazia postuma, ha scritto il giornale, è “la cosa giusta da fare per il Connecticut”.

Negli ultimi anni ci sono stati numerosi proscioglimenti postumi, la maggior parte dei quali hanno riguardato giovani neri accusati ingiustamente di reati contro vittime bianche. Il 31 agosto 2021, il governatore della Virginia Ralph Northam ha graziato i "Sette di Martinsville", sette giovani neri messi a morte nel 1951 dopo essere stati accusati ingiustamente di aver violentato una donna bianca. Il 13 giugno 2022, un tribunale della Pennsylvania ha scagionato Alexander McClay Williams, un adolescente nero di 16 anni messo a morte ingiustamente in Pennsylvania nel 1931 con l'accusa di aver ucciso una donna bianca. George Stinney, un ragazzo nero di 14 anni, fu messo a morte ingiustamente in South Carolina nel 1944 per l'omicidio di due giovani ragazze bianche. È stato scagionato nel 2014.

Tutti e 10 gli imputati furono condannati a morte da giurie di soli bianchi dopo processi sommari. Stinney è stato il più giovane giustiziato negli Stati Uniti nel XX secolo. Williams è la persona più giovane giustiziata in Pennsylvania. (Pupa)

 

Questo numero è aggiornato con le informazioni disponibili fino al 31 agosto 2022

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