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ADDIO AD ANTHONY NEALY - di Francesca Gemma

Dando forma e parole al proprio dolore, Francesca Gemma ha scritto una toccante 'lettera di addio' al suo grande amico Anthony ucciso dallo stato del Texas il 20 marzo 2007

 

                                                                                                                        

Roma, 28 marzo 2007

Dear king Ant, 

le mie lettere per te le ho sempre iniziate così, e stavolta non sarà diversa dalle altre. In questi anni, mio caro Anthony, siamo riusciti anche a sceglierci un soprannome, speciale per noi, come speciale è stata la nostra amicizia. E ora sei morto. Ti hanno ucciso, proprio come avevano stabilito. E niente li ha fermati.

Ho provato a scrivere, in questi giorni, per esprimere i miei sentimenti e le mie sensazioni riguardo alla tua morte, ma è stato necessario far passare del tempo, perché la rabbia e la delusione sono grandi.

Mi manchi. Sembra strano, ma è proprio così. Io la tua assenza la sento. Percepisco che quel legame che mi legava a te ha subito un cambiamento. Un cambiamento definitivo.

Mio dolce Anthony, cosa ti hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Hanno ucciso una persona, ma hanno anche ucciso una speranza, un cuore che batteva e un uomo che urlava il suo bisogno di amore e di giustizia.

Mi hai dato la possibilità di vivere sulla linea che separa il bene dal male, che divide i buoni dai cattivi, l'amore dall'odio, il perdono dalla vendetta. Mi hai fatto conoscere una realtà incredibile, al di fuori da ogni mio sospetto, da ogni mia immaginazione, sia nel bene che nel male. Mi hai fatto conoscere te, persona speciale e insostituibile, e mi hai circondato di persone che dedicano la loro vita ad aiutare chi, come te, ha le ali legate e non può più volare, ma che non desidera altro. E allo stesso tempo mi hai fatto conoscere la realtà del braccio della morte, con le sue assurdità e le sue innegabili aberrazioni. Mi hai coinvolto e travolto in questo vortice di vita e di morte, ma non mi hai mai lasciata da sola, non mi hai mai fatto sentire inadeguata, nemmeno per un istante.

Non potrò mai dimenticare la prima lettera che ho ricevuto da te, nel gennaio del 2000: che grande emozione ho provato! Non sapevo altro se non il tuo nome, ma sentivo che nulla era accaduto per caso. E poi, quanto è stato bello incontrarti, la prima volta, occhi negli occhi, seduti una di fronte all'altro, a pochi centimetri di distanza. E sentire il tuo respiro, e le tue risate, ma anche vedere le tue lacrime e ascoltare le tue richieste di aiuto. E poi che emozione l'ultima volta! Già, il nostro ultimo incontro, a ottobre, solo 5 mesi fa... e ora non ci sei più. Non riesco ancora a crederci. Ci siamo detti un sacco di cose, e ci siamo scambiati tanti sorrisi. Eravamo così a nostro agio insieme, che le 4 ore sono volate. E poi non ci hanno nemmeno permesso di vederci il giorno dopo... già, i permessi, le suppliche, le implorazioni... ora sei libero da questo mondo in cui hai sempre dovuto giustificarti e difenderti, da tutto e da tutti. Perché il pregiudizio e la discriminazione hanno vissuto al posto tuo, e non sei stato lasciato libero di far fruttare i tuoi doni, i tanti doni e le tante qualità che io, in soli 7 anni, ho trovato in te.

Non riesco a credere che non riceverò mai più una tua lettera, e che non potrò più scriverti, e mandarti le foto, e i bigliettini. E non dovrò più mettermi a fare oggettini da vendere per te... e sai qual è la cosa più strana in tutta questa situazione? Che anche se siamo sempre stati a non so quanti chilometri di distanza, sento un vuoto dentro di me. La tua morte è anche un po' la mia, perché sento il peso di non aver fatto di più, di non aver cercato altre strade. Ma la lotta era impari.

In questi giorni sto piangendo molto, perché eri parte della mia vita e ti avrei voluto con me per sempre, ma mi rendo conto che la tua vita negli ultimi otto anni è stata una vita sospesa, ed è quindi giusto mettere da parte l'egoismo, seppure innocuo, che mi porta a volerti ancora qui, per lasciarti finalmente LIBERO.

Io spero con tutto il cuore che tu abbia potuto sentire l'amore che mi legava a te e spero che tu non abbia sofferto troppo in quei minuti su quel lettino di morte. Avrei voluto essere accanto a te, per sorriderti ancora una volta e per confermarti che avevo capito la tua bontà e avevo sperimentato il tuo grande cuore.

Sei speciale Anthony, e sarai con me per sempre. Prego Dio che ti possa ricoprire di tanta serenità in Paradiso, quanta sofferenza hai provato a causa dell'uomo in questa vita. E sarai felice per sempre.

Ci rincontreremo Anthony, un giorno, e finalmente ci abbracceremo e staremo a chiacchierare e passeggiare per l'eternità.

Ti penso amico mio. My king forever.   

Francesca

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